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La prostituzione costituisce una costante della storia dell'uomo, che interroga il diritto sotto diversi profili. In determinate epoche, complici le trasformazioni politiche, religiose e culturali, le risposte fornite dall'ordinamento possono conoscere mutamenti significativi. Tra Cinque e Seicento, nel vortice della polemica confessionale, il meretricio finisce al centro di un vivace dibattito intellettuale fra chi auspica la criminalizzazione e chi difende la tradizionale politica della tolleranza e del male minore. In un percorso che si snoda tra le argomentazioni di giuristi, teologi, filosofi e letterati, la presente ricerca mira a ricostruire il fenomeno nell'Europa di ius commune, senza trascurare un focus sulle esperienze delle realtà territoriali più significative. Legislazione, dottrina e prassi che scaturiscono da una società plurale restituiscono un quadro complesso, fortemente segnato dalle inquietudini e dai paradossi del tempo.